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Becca di Moncorvè – Via Lorenzi

Agosto 15, 2016

Scendendo dalla normale del Gran Paradiso con Manuel, Iacopo e Christian facciamo una piccola deviazione per spiare la Becca di Moncorvè.
La via Lorenzi sale la parete sud/ovest e mi piacerebbe capire dove passano gli ultimi tiri.
Oltre ad una verticalità sconcertante non si capisce molto per cui riprendiamo la discesa diretti verso uno spettacolare pranzo al Rifugio Vittorio Emanuele per festeggiare il nostro Gran Paradiso.

Alla sera mi raggiungono in rifugio Daniele e Nico. Aprendo lo zaino mastodontico di Daniele esce ogni sorta di materiale. Difficile credere che domani si vada alla normale del Granpa!

L’alba ci coglie sul canale di sfasciumi sotto la Becca di Moncorvè. L’ambiente è unico. Come il fondello che ci si fa a salire su per sto zoccolo! I commenti non sono riportabili.
L’attacco della via Lorenzi ci pare già un grande risultato, almeno abbiamo smesso di arrancare sotto il peso del gigasacco!

Da sempre la Via Lorenzi alla Becca di Moncorvè ha attirato la mia attenzione. E’ la parete più bella del Gran Paradiso, isolata e severa ma al contempo lascia presagire un’arrampicata di soddisfazione.
Non si può dire che sia una montagna di casa ma vederla ogni estate da vent’anni la rende comunque molto familiare.
A rendere il tutto ancora più “calorosamente” casalingo è stata senza dubbio l’accoglienza da parte di Paolo e dello staff del Rifugio Vittorio nel pre e nel post salita. Grazie.

La via è lunga 13 tiri e vi sono in loco quasi tutte le soste. Sono a chiodi e molti sono brutti. Meglio usare le protezioni veloci.
Lungo i tiri ci sono alcuni chiodi ma di dubbia tenuta. Il tiro di artificiale è quasi tutto attrezzatoe  vi abbiamo aggiunto e lasciato due chiodi.
Via nel complesso bellissima. Tutti i tiri sono in fessure e divertenti da scalare, l’unica nota negativa sono le pile di sassi pericolanti sulle cengie. Veramente molto pericolosi per il secondo di cordata.

Dislivello: 375 m
Difficoltà: 6c/A1

Tempo di avvicinamento: 2h30min
Tempo di salita: 9 h
Tempo di discesa: 2 ore

Materiale: una serie di friends BD fino al 4, doppi dallo 0,4 al 3, nuts, scelta di chiodi, martello, materiale da ghiacciaio, una singola da 50 metri, corda statica da 50 m, sacco da recupero.

Avvicinamento: dal Rifugio Vittorio seguire il sentiero per il Colle del Gran Paradiso.
Dopo circa 1 ora, poco prima di mettere piede sul ghiacciaio, abbandonare il sentiero e salire per pietraia fino alla base del canalone sotto il pilastro della Becca di Moncorvè.
Tramite alcune cengie entrare nel canalone e risalirlo stando il più possibile sul costola parzialmente rocciosa di destra.
Una volta giunti alla base del pilastro, portarsi sulla destra alla base del grande diedro. 2H30min. Caduta sassi.

L1: risalire completamente il diedro di roccia marcia, vecchia sosta a chiodi a 20 m da terra. Roccia marcia e pericolosa. 4C 40 m. Sosta su massi. ( salendo il pilastro frontalmente la roccia è migliore)
L2: obliquando verso sinistra entrare nel grande diedro. Una corta fesssura atletica porta ad un buon terrazzo per sostare. 4C, 20 m. Un chiodo di sosta o meglio a friends
L3: salire sulla faccia sinistra del diedro lungo belle fessure. Sosta a friends su grande terrazzo sotto alcune belle fessure. 5C 30 m
L4: salire le fessure sul lato destro del diedro fino ad un piccolo terrazzino nel centro dello stesso. Sosta con un chiodo e friends. 6A, 30 m. Tre chiodi lungo il tiro.
L5: continuare nel diedro aggirando a destra un tetto arrivando in cima al pilastro. 6A+, 40 metri, sosta a chiodi. Sassi pericolosi sul terrazzo di sosta.
L6: seguire la fessura soprastante giungendo in sosta con un passo delicato. 6A+/b , 20 m, sosta a chiodi.
L7: proseguire sopra la sosta lungo fesssure di varia misura fino ad un buon terrazzo in un diedro. 30 m 6c?/ A1. Sosta a chiodi
L8: salire un facile diedro fino ad una zona di terrazze. Portarsi sotto un tetto sulla sinistra e superandolo atleticamente , chiodo, giungere in sosta. 6A, 40 m, sosta su cordone+friend+ chiodo.
L9: salire il diedro di sinistra, chiodo, superare un grosso masso incastrato e proseguire per belle fessure fino in sosta. 30 m, 6b, sosta su chiodi.
L10: superare i due diedri soprastanti, un nut e un friend incastrati. Dopo il secondo diedro attraversare in orizzontale a sinistra per 10 metri ( chiodo) fino ad uno scomodo punto di sosta sotto l’evidente tiro di artif. 35 m, 6b+, sosta su chiodi+ friends
L11: salire il fessurino, diverso materiale in loco. Dalla fine dei chiodi procedere delicatamente in libera fino alla sosta su un piccolo terrazzo. 30 m, A1/6a+, sosta su chiodi + friends
L12:salire il diedro soprastante giungendo ad alcune terrazze. Portarsi sotto un grande tetto ( il portale) e raggiungerlo tramite una grossa fessura. Uscire sulla destra e, per blocchi, alzarsi alcuni metri fino a quando non è possibile facilmente attraversare a sinistra fino ad un punto di sosta su un piccolo terrazzo. 45 m, 5c, sosta su chiodi + friends
L13: procedere in diagonale a sinistra, chiodi, e per facili diedri arrivare in cresta. Sosta su friends. 5A, 30 metri.
L13bis: dalla sosta salire diritti fino in cresta (chiodo alla partenza). Sosta con due chiodi e cordone. 6A
L14: per rocce facili salire in cima seguendo la cresta oppure attraversare il pendio nevoso e raggiungere la via normale del Gran Paradiso.

 

 

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Commenti: 2

Daniele

Che dire, ha già scritto tutto Umberto in modo molto preciso.
Per capire la fatica dovete provare a farla, alla fine gran soddisfazione arrivare lassù.
Via davvero bellissima.
Grazie ad Umberto per aver condiviso questo viaggio.

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