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La cresta sud del Salbitschijen

Agosto 14, 2019

Il Salbitschijen , o più comunemente Salbit, è una montagna di 2981 m posta nel cantone di Uri in Svizzera.
Non è la quota della vetta a dovervi attirare su questa montagna bensì la sua roccia e le sue vie. Soprattutto le classiche.
Infatti il Salbit è famoso per le sue due creste : la cresta sud e la cresta ovest.
Due itinerari con difficoltà e lunghezza differenti, la ovest è più lunga e complessa, ma che hanno in comune una bellezza unica grazie alla roccia eccezionale.
Per iniziare a conoscere il posto noi ci siamo diretti alla mitica Cresta Sud.Una linea di cresta di stupenda, ricca di lame, fessure, diedri e torri da scavalcare. Una vera kermesse dell’arrampicata granitica.

Anche se fattibile in giornata dall’auto ( circa 3/4 ore di cammino), per fare la Cresta Sud del Salbit è consigliabile dormire al Salbit Hutte, un simpatico rifugio posto a poco più di un’ora dall’attacco.

La prima cosa che colpisce del Salbit è il contrasto tra la parete ricca di guglie ed i verdeggianti prati sottostanti. Da questo punto di vista può ricordare un paesaggio dolomitico dove pareti verticali cado a precipizio direttamente su prati e boschi.

La base della Cresta sud del Salbit si raggiunge per comodo sentiero fino ad un ripido canalino roccioso attrezzato con cavi e gradini metallici. Che servizio!
Dal bel praticello alla base della parete l’arrampicata inizia subito entusiasmante con quattro tiri lungo diedri e fessure fino in cima alla prima torre, lo Zahn. Tutte le soste sono attezzate e lungo i tiri ci sono diversi spit.
Una doppia deposita alla forcella successiva dove inizia la salita alla seconda torre, la Plattenturm. Otto tiri  sul quarto grado sostenuto ed un tiro di 5c+.
Un’altra piccola doppia e si è alla base della Zwillingsturm che si raggiunge con un tiro e dalla cui cima si scende con due doppie raggiungendo la base dell’ultimo salto.
Ancora tre tiri spettacolari e si esce vicino alla vetta nei pressi della via normale da cui si può scendere direttamente senza andare alla “Fiamma”, il punto più alto della montagna.
La “Fiamma” è  un’obelisco di roccia alto circa 12 metri che si staglia come un dito sopra la montagna. La si raggiunge per grossi blocchi seguendo i bolli rossi ( 2 minuti da dove termina la cresta sud) e la si sale con un tiro di quinto grado. Un chiodo solo in posto e la sosta per la discesa.

La discesa avviene lungo la via normale molto ben segnata con bolli rossi e cavi d’acciaio. In circa due ore si rientra al rifugio.

La cresta è data per 5/7 ore e la prima volta con Giulia ci abbiamo messo 5 ore trovando un po’ di traffico sulla prima e seconda torre. Le seconda volta, con Renato, ci abbiamo messo un po’ più di tre ore. Conoscere la via aiuta un po’!!!

 

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Commenti: 1

Renato

Una bellissima via, una bella cavalcata, un bel ricordo da serbare

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