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Scialpinismo ad Innsbruck: fuga di un weekend

Febbraio 23, 2020

Benchè avessimo già in mente di visitare Innsbruck, soprattutto i suoi dintorni scialpinistici, io non avevo le idee molto chiare sul perchè dovessi fare così tanti chilometri per fare una pellata. Di avviso diverso invece era Giulia, super motivata a vedere la cittadina con le sue luci invernali e a godersi la candida neve tirolese. Infatti la “fuga” l’aveva proposta lei.
Poi il caso ha giocato a suo favore: la sua amica Arianna durante una cena ci disse che sarebbero andati anche lei e il suo ragazzo a fare un weekend a Innsbruck e che, andando  prima di noi, ci avrebbero mandato foto e info.
Le foto arrivarono e ovviamente ritraevano polvere, cielo azzurro e montagne a perdita d’occhio.
Va bene, forse avevo capito perchè fare tutti quei chilometri.

E’ venrdì sera, arriviamo nel nostro appartamento decisamente tardi e da buoni italiani ci facciamo riconoscere sbagliando la porta d’ingresso. Una signora in vestaglia esce dalla porta, sbagliata, che sto cercando di aprire e in maniera incomprensibile, di austriaco non capiamo una parola, ma gentile ci indica che la nostra porta è al piano di sotto.
Andiamo a letto. Sfogliando la guida imprestataci dai nostri amici, conto le gite come pecorelle e mi addormento curioso di scoprire questa neve tirolese.

Sveglia. Sole. Fame. Colazione. Si parte!
Memori dei consigli di Arianna e Andrea ci dirigiamo nella Sellraintall, valle che sta agli scialpinisti come le pasticcerie stanno ai golosi. Ci siamo capiti.

Parcheggio a pagamento. Toilette nel parcheggio. Tabellone con i tracciati delle gite e, senti senti, gita con pannelli didattici e campi artva permanenti. Si, siamo in Tirolo.
Nonostante la gita preveda 1400 metri partiamo discertamente tardi ma vediamo che gli austriaci in questo non si fanno molti problemi. Non siamo i primi ma non siamo decisamente gli ultimi.
Non abbiamo optato per la gita con percorso didattico ma per il Zischgeles, una cima di poco più di 3000 metri con ampi pendii e  un bel percorso ad anello il che rende la gita  più  allettante di un percorso “avanti-indietro”.
Salendo vediamo i primi gruppi, quelli mattinieri, già in discesa che con leggiadre curve tracciano i  “nostri” pendii di rientro. “Maledetti” penso, ” qui finisce che ci rubano tutto sto ben di dio!”
Affollamento sulla spalla che precede la cima e panorama bellissimo. Cime con nomi impronuciabili in ogni dove con annessi pendii, canali e creste. Chiedo ad un local che gita ci può consigliare per l’indomani con magari un canaletto o una cresta divertente. Lui risponde:

“Domani fa brutto, noi andiamo ad Arco ad arramipicare”

Dopo questa ottima risposta non ci resta che goderci la discesa e fare affidamento sulla nostra sacra bibbia dello skialper tirolese.
Il nostro anello si conclude al meglio lungo pendii e valloncelli tracciati ma mai troppo.
Rientrando incontriamo la nostra padrona, non più in vestaglia, che ci racconta un sacco di cose. In austriaco. Noi proviamo a farle capire che parliamo inglese e non austriaco ma per lei non è importante e continua a decantarci, penso, le bellezze delle sue montagne. Sempre in austriaco. Capisco solo che da qualche parte c’è un centro termale e un casinò.  Non credevo di avere la faccia da uno da casinò.

 

 

 

Il giorno seguente ci alziamo con un cielo grigio e basso. Fa pure un po’ caldino. Il local starà andando a scalare ad  Arco ma noi col cavolo che stiamo a casa.

Sulla guida troviamo recensito il canale proprio davanti a casa ” Perfetto! Con scarsa visibilità un canale è la scelta migliore!”

Si parte alla volta della Ampferstein 2553 m , 900 metri e ambiente dolomitico garantito.
Anche oggi la partenza è tutt’altro che alle prime luci del giorno ma come il giorno prima siamo in buona compagnia. Che siano tutte Guide Alpine in vacanza?
Abbandonate le piste di Axamer puntiamo al nostro canale incassato tra pareti vericali di roccia di dubbia qualità ma per questa volta abbiamo occhi solo per la polvere e per la bella pendenza del canale.

L’ultimo tratto lo facciamo sci a spalle fino alla croce di vetta dove Giulia esordisce con un “Bel panorama. Scendiamo?”  Una toccata e fuga del genere su una cima non è da lei è può voler dire solo una cosa: fa freddo. Ma voglio pensare che sia dovuta esclusivamente alla bellezza della sciata che ci attende.

Un ragazzo ci saluta con un ” Enjoy your ride!” e si fionda dentro l’imbuto bianco tra rocce grige.
Noi  “enjoyamo” quanto lui ma magari cercando di evitare le pareti non per caso e fortuna ad ogni curva!
Scendiamo uno per volta per godere al massimo di ogni metro di questo canale e per farci qualche foto.
Planiamo verso il parcheggio di Axamer mentre riprende a piovere ma noi la gita l’abbiamo fatta. Alla faccia del local fuggito ad Arco!

Lunedì, ultima gita e rientro a casa. Purtroppo oggi il tempo è veramente pessimo. Piove , in auto  proviamo a salire in quota sperando nella neve ma le temperature sono sopra zero anche oltre i 2000 metri.
Ci rassegnamo a girare l’auto verso sud e per consolarci ci offriamo un bel pranzo nella ridente Vipiteno, dove ovviamente splende il sole.

 

Il sito con le gite di scialpinismo nella zona di Innsbruck:

https://www.innsbruck.info/it/sciare/scialpinismo/proposte-per-lo-scialpinismo.html

Leggi di un altro tour di ski alp dal nostro blog: Per un Pugno di Sale alla Parete degli Archi Neri

 

 

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