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Separate Reality, un simbolo dello Yosemite

Ottobre 17, 2023

La perfezione di Separate Reality è qualcosa che lascia a bocca aperta mentre ci si cala nel vuoto per raggiungerne la base.
Anni di foto e video non sono serviti a preparaci alla vista di questo simbolo dell’arrampicata ad incastro famoso in tutto il mondo.

Separate Reality è una fessura ad incastro di  mano che solca un soffitto orizzontale di otto metri a sbalzo sulla splendida Yosemite Valley. Una vera giostra per gli amanti di questo tipo di arrampicata alla quale non potevamo sottrarci durante il nostro viaggio in California.
L’idea di confrontarmi con questo tiro mitico è nata in automatico non appena si è iniziato a parlare di un viaggio in Yosemite nel mese di ottobre e finalmente è diventata realtà già il primo giorno della nostra vacanza.

I TENTATIVI

Dopo aver trascorso la mattinata nella falesia di Cookie Cliff, nel primo pomeriggio ci siamo trasferiti al parcheggio di Separate.
Oltre a noi, una sola auto e questo ci tranquillizza riguardo l’eventuale affollamento.
Con sicuramente molto più materiale del necessario, scvalchiamo il muretto e iniziamo a scendere lunngo tracce di sentiero e palcche di roccia verso il bordo della parete sottostante dove dovremmo trovare un ancoraggio per la doppia da 25 metri  necessaria per giungere alla base della mitica fessura.
Arrivati alla sosta, la troviamo già occupata con  una corda che si dirige verso il bordo e viene inghiottita dal vuoto della parete ma per fortuna, proprio in quell’istante, salta fuori dal bordo un ragazzo euforico per aver appena salito la mitica e stupenda Separate Reality. Ci dice che i suoi due soci risaliranno in jumar e questo ci consente quindi di scendere a nostra volta . Tempo solo di aspettare che tolgano il loro friends e poi toccherà a noi!

Al primo giro tento la salita a vista piazzando le protezioni. Per due terzi del tetto tutto bene, gli incastri sono buoni, ma il passaggio finale è di mano troppo stretta per me e la libera finisce qui. Per oggi niente giri in più perchè si è fatto tardi. Dopo aver smontato il tiro, Giulia si gode la sua prima risalita in jumar per tornare in cima alla fessura. Un battesimo coi fiocchi!
Dopo qualche giorno di altre arrampicate  in valle torniamo una mattina  sotto Separate. Qui troviamo già due ragazzi ma solo uno dei due sta provando la fessura.  Faccio due giri ma anche questa volta il passo di uscita mi frega. Non ho ancora ben capito la sequenza degli incastri e, soprattutto, il punto in cui incastrare il piedi sinistro per sostere il movimento più duro. Pazienza, torneremo.

LA VOLTA BUONA

Trascorriamo altre stupende giornate a zonzo per le fessura di Yosemite e finalmente giunge il momento di tornare sotto quello che oramai si pu definire un vero è proprio cantiere. Questa volta siamo addirittura in cinque a provarla.
Il primo giro lo spendo a piazzare i friends. Il secondo giro parto deciso ma si inscastra troppo un piede nel passo chiave e butto via energie preziose con conseguente volto. Il terzo giro, invece, non riesco nemmeno più a impostare il movimento finale. BASTA! Getto la spugna e chiedo agli altri ragazzi di togliere i miei pezzi e mettere i loro così da potercene andare.
L’operazione porta via parecchio tempo e mi rendo conto che forse forse non ho tutta sta voglia di mollare e poi, per tornare in auto bisogna comunque salire quindi perchè farlo con le jumar se posso fare un giro sulla fessura?
Dico a Giulia “va bene, parto, ma solo per salire. Così poi andiamo”. Dopo quasi un’ora di riposo le braccia sono tornate fresche e arrivo al passo chiave abbastanza riposato. Incastro bene il piede e lancio alla presa buona oltre la fessura. La prendo per la prima volta e porto subito i piedi sopra la testa per agganciare di punta il bordo del tetto. I piedi si aggangiano ma le braccia non si chiudono più per fare l’ultimo movimento. Rimango a testa in giù per un attimo eterno e prima di mollare provo una cosa a caso: utilizzare la fessura di dita che solca il tetto per poi rilanciare. Con poca convinzione faccio entrare le dita nella fessurina che scopro invece essere buona. L’incastro tiene , riesco a portare fuori dal tetto la gamba destra e agguantare il bordo sopra il quale mi ribalto velocemente quasi a fuggire dal vuoto sottostante.  Fatta!
Non mi sembra vero ma sono fuori da Separate Reality. Questo si che è un sogno divenuto realtà!

 

STORIA E DIFFICOLTA’

La storia di Separate Reality inizia nel 1978 con la prima salita di Ron Kauk. Nel 1986 il visionaro Wolfgang Gullich firma la prima salita slegato fotografato da Heinz Zac che nel 2005 farà la seconda salita slegato di questa magica fessura.

La difficoltà in origine era di 5.12a , 7a+ in gradi nostrani ma a metà degli anni 80 un piccolo crollo creò la bella presa che ora si usa per uscire dal tetto. Per un breve periodo la fessura fù quindi sgradata a 5.11d ( 7a) per poi essere riconfermata con il suo grado originario, cioè 5.12a.  La storia di Separate Reality
Ma, realmente, quanto è dura Separate? Se andiamo oltre la conversione ufficiale, il 7a+ di questa fessura è sicuramente più  duro di una fessura come Legoland in Valle dell’Orco data 7b+. Purtroppo non vi sono molte fessure simili con cui fare paragoni ma non mi stupirei se in Europa Separate Reality venisse grada 7b+/7c. Regolarsi di conseguenza! 😉

 

FRIENDS USATI

  • 0,4 BD per assicurare l’assicuratore. Anche un 1 BD va bene
  • 4 BD  per l’inizio della dulfer
  • 5 per la parte alta della dulfer. Anche un 2BD si può mettere ma rimane basso.
  • rinvio su cordone del chiodo
  • due 3BD
  • 2 BD, attenzione a non occupare gli incastri
  • 0,75BD a proteggere il passo chiave
  • 0,4 /0,5 BD facoltativo in uscita.

 

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