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Dome de Neige des Ecrins

Settembre 11, 2016

Siamo pronti a camminare  sotto l’acqua ma in cuor nostro speriamo che le previsioni abbiano sbagliato.
Quasi giunti al ghiacciaio ci voltiamo. Il Pic Sans Nom è nella bufera più assoluta. Tra poco tocca noi.

” Se avete qualcosa di umido lo potete mettere vicino alla stufa”, dice la gestrice del Refuge des Ecrins.
Se?!! Dopo tre ore di grandine e pioggia parlare di “umidità” mi sembra riduttivo ma non ironizzo, non so ironizzare in francese, e mettiamo tutto quanto vicino alla stufa.
Domani il tempo sarà stupendo e la doccia di oggi è solo una parte di avventura.

Al buio sul ghiacciaio ognuno ha i suoi pensieri in testa e cammina un po’ con il pilota automatico cercando di svegliarsi. Il cielo è stellato e non fa freddo. La sagoma del Dome de Neige è davanti a noi a indicarci la via.
Quando albeggia siamo già a 3700 sopra i seracchi più brutti . L’ambiente è superbo e il morale alto.
Due crepacci delicati sono gli unici ostacoli che si pongono tra noi e il pendio finale che raggiungiamo finalmente al sole e con una brezza fredda da ovest.
In cima al Dome de Neige stiamo solo qualche minuto. Sappiamo che la discesa sarà lunga e preferiamo portarci avanti ora che non siamo ancora stanchi.

Sei ore dopo aver calcato la cima del Dome de Neige apro l’auto e ci lasciamo cadere dentro gli zaini.
Mannaggia a te Dome! Stupendo ma sempre lunghetto!

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