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Necho e la luna, III/4+/M6 Prima salita

Gennaio 18, 2019

Salendo la classica cascata della Nichia, sopra Gressoney la Trinitè,  molte volte ho buttato l’occhio sulle cascate del Vallone di Necho.Una tra tutte le cascate del vallone ha da sempre attirato la mia attenzione per il percorso incassato e quasi misterioso: la cascata dell’uomo storto. Quest’anno però un’altra linea è balzata agli occhi, la serie di stalatti e colonne appena più a sinistra.
Decidiamo dunque con la scusa di salire  L’uomo storto di andara a vedere da vicino questa linea che sembra essere pazzesca.
Così è, e ci sembra pure strano che una linea così bella non sia relazionata.
Con Amedeo Giobbio dunque torniamo per capirci qualcosa di più. Il 9 gennaio saliamo i primi 4 tiri e chiodiamo il tiro di misto ma non vi è tampo per uscire in cima.
Torniamo quindi il 16 gennaio e concludiamo la salita nella luce del tardo pomeriggio.

Tra le tantissime cascate della stupenda Valle dell’Lys, sicuramente “Necho e la Luna” si colloca in prima fila per l’ambiente, per la bellezza della linea e la varietà di ogni sua lunghezza di corda. Una linea da scoprire e che potrà regalare ancora grandi emozioni in inverni più generosi di ghiaccio

Prima salita

Umberto Bado – Amedeo Giobbio 9 e 16 gennaio 2019

Quota cascata: 2200 m

Esposizione: Ovest incassato
Sviluppo cascata: 180 m
Difficoltà: III/4+/M6

Avvicinamento

Parcheggiare 200 metri prima del parcheggio degli impianti di risalita di Punta Jolanda.
In una stradina sulla destra, seguire le indicazioni con cartello giallo per il sentiero numero 4 ( parziale deviazione sul sentiero numero 3 causa lavori al momento della stesura di questo articolo) che con un bel percorso a tornanti si addentra nel vallone di Necho. Arrivati in una zona più pianeggiante, a quota 1850 m circa ,la gola con la “Cascata dell’Uomo Storto” e “Necho e la luna” diviene ben visibile sulla destra.
Abbandonare quindi il fondovalle e, passando vicino ad un evidente rudere, risalire il ripido pendio boscoso fino all’ingresso della gola.

“Necho e la Luna” è la cascata posta sulla destra idrografica della gola.
Ore 1,30 dall’auto in condizioni normali.
ATTENZIONE: pendii nevosi ripidi

La cascata

La cascata si presenta formata tutti gli inverni. A seconda della quantità di ghiaccio il tiro di dry può essere più o meno impegnativo.
A gennaio la sommità della cascata prende sole dalle 14. Nei mesi successivi l’irraggiamento aumenta notevolmente. Prestare attenzione dunque alla stabilità della struttura e alle numerose e grosse stalattiti.
I pendii sopra la cascata sono ripidi e e potenzialmente pericolosi in caso di manto nevoso instabile.
La cascata è ben visibile dal parcheggio degli impianti di Punta Jolanda sulla sinistra idrografica della valle centrale

L1: in comune con la Cascata dell’Uomo Storto, risalire il canale di neve con un breve salto di ghiaccio a 70°. Sostare su viti alla base del bel muro di ghiaccio sulla sinistra. 50 metri

L2: abbandonare la cascata dell’Uomo Storto e risalire a sinistra il muro lungo 25 metri,qualche metro verticale, e su terreno più facile portarsi alla base del salto successivo. Sosta su viti. 45 m

L3: Obliquando verso destra salire il muro successivo giugendo ad una sosta a spit sopra un ripiano di ghiaccio posto alla base del tiro di misto. 30 metri

L4: salire a destra la placca rocciosa grazie ai petali di ghiaccio fino a raggiungere il primo spit. Possibilità di proteggersi su roccia con un friend 2 ( giallo) BD.
Man mano che ci si alza i petali di ghiaccio diventano più fagili e rari, bisogna allora muoversi con cautela incastrando le becche nelle fessure e usando con delicatezza alcune teppe erbose ( 5 spit e un chiodo)
Guadagnare così il primo di tre cavolfiori strapiombanti che con scalata aerea ed entusiamante si superano giugnendo su terreno più facile ad un ripiano ghiacciato sotto una grande stalattite. Sosta su viti. 25 m M6

L5: portarsi alla base della breve colonna soprastante.
Al momento della prima salita, la colonna è stata aggirata dall’interno e si è salita la colata sulla destra per poi affrontare direttamente il muro finale.
Con condizioni migliori è sicuramente possibile la salita diretta della breve colonna.

La cascata termina su pendii erbosi o nevosi. Arrivati dunque in cima all’ultimo muro non uscire dalla cascata, impossibile fare una buona sosta, ma sostare sull’ultima porzione di ghiaccio utilizzabile. Sosta su viti molto scomoda. 30 metri.
Vista l’esposizione al sole non è sicuro fidarsi di abalkov trovate sul posto. Meglio costruirne sempre una nuova.

Discesa su abalakov:

Prima doppia di 60 metri
Seconda doppiadi 45 metri tornando a S1
Terza doppia  di 60 metri fino a fine canale.

Materiale

Normale dotazione da cascata, cordini d’abbandono per le abalakov e un friend numero 2 BD

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